Le tasse rivestono cinque ruoli nelle
moderne economie:
1)Ogni stato stabilisce che le tasse
vanno pagate nella moneta che decide di emettere. Questo è un punto
fondamentale. Ogni cittadino di ogni nazione infatti si vede costretto a
guadagnare il denaro emesso dal proprio stato per poter pagare queste tasse. Se
le tasse non ci fossero, ogni piccola comunità potrebbe decidere
arbitrariamente di emettere una propria moneta a suo piacimento, disgregando lo
stato. Dovendo invece pagare delle tasse con quella moneta, tutti devono
cercare di guadagnare quell’unica unità di conto che accetta lo stato. Per
poterla guadagnare, le persone devono lavorare per lui. Quando una persona lavora
per lo stato in cambio riceve la moneta, ossia la possibilità di pagare le
tasse che impone. Anche chi non è un dipendente pubblico riceve indirettamente
il denaro dallo stato: il denaro passa prima nelle mani dei dipendenti pubblici
e pensionati per confluire nelle tasche dei lavoratori stranieri e nazionali
non statali. Se lo stato è ben organizzato, e questo è un problema politico,
non economico, riesce a coordinare le azioni di tutti per raggiungere il
benessere collettivo. Le tasse quindi permettono allo stato di coordinare il
lavoro di tutta una popolazione affinché non regni il caos e la violenza più
assoluta.
2)Le tasse servono a limitare la
formazione di potenti oligarchie. Le oligarchie di potenti potrebbero
raggiungere livelli tali di ricchezza e ricoprire un ruolo tanto importante
rispetto all’intera società, da influenzare l’operato dei politici che
finirebbero così, inevitabilmente, a giocare gli interessi di quelle stesse
oligarchie. Ma potrebbe anche andare peggio: queste oligarchie potrebbero
organizzarsi per sovvertire l’ordine costituito e instaurare un loro regime. Se
lo stato interviene tassando prevalentemente i soggetti portatori di questo
rischio, si scongiura tale minaccia. Se poi non si tassa a sufficienza chi di
dovere questo è sempre un problema politico. Naturalmente questo ruolo delle
tasse non ci sarebbe se il sistema economico nel quale operiamo non porti
inevitabilmente alla concentrazione di grandi ricchezze nelle mani di pochi.
3)Scoraggiano certi comportamenti che
la comunità ritieni sbagliati, come l’imposta sul fumo.
4)le tasse sono anche uno strumento per
raggiungere la stabilità dei prezzi. Se c’è troppo denaro in circolo
nell’economia che sta causando un tasso di inflazione troppo alto, basta che lo
stato aumenti momentaneamente la tassazione. Aumentando la tassazione le
persone hanno meno denaro da spendere; avendo meno denaro da spendere,
compreranno di meno; se la domanda cala i prezzi che prima erano saliti ora
tornano a scendere. In caso contrario, se le tasse fossero così onerose da far
ricadere l’economia in una spirale deflazionistica (= troppi beni reali, troppo
poco denaro per acquistarli), lo stato potrebbe diminuirne il carico
permettendo così l’entrata in circolazione di maggiore quantità di denaro. Più
denaro nell’economia significa maggiori spese da parte della popolazione;
maggiori spese significa aumento della domanda aggregata (totale), e quindi si
risolve il problema iniziale dei beni che restavano invenduti. La deflazione è
l’altra faccia della medaglia dell’inflazione. Se i beni reali mantengono un
prezzo costante, ma i redditi calano per via di tasse sempre più onerose, il
potere d’acquisto delle famiglie cala. L’inflazione è temuta nella misura in
cui fa crollare il potere d’acquisto delle famiglie. È chiaro quindi che perde
di senso applicare una politica volta alla stabilità dei prezzi ma che porta
come conseguenza il calo del potere d’acquisto delle famiglie.
5)finanziare la spesa pubblica nei
paesi a moneta non sovrana.
Da quanto appena detto risulta chiaro
che le tasse non sono “cattive” se gestite con consapevolezza e intelligenza.
Le tasse permettono a tutta la popolazione di lavorare con coordinazione,
disincentivano comportamenti e consumi nocivi rispetto ai valori in cui la
società si riconosce, permette di mantenere i prezzi stabili e di vivere
davvero in democrazia senza che esistano persone così ricche e potenti da stare
al di sopra della legge e da gestire la cosa pubblica come cosa propria. Anche
qui è inevitabile dire che i politici e gli economisti devono avere ben chiaro
cosa è la moneta e come funziona uno stato a sovranità monetaria, altrimenti si
ricade in errori banali scambiando le tasse come mezzo di finanziamento dello
stato. Errori da cui discendono poi politiche deflazionistiche nocive per il
tessuto economico del paese che id fatto impoveriscono i lavoratori.
Un'altro mantra propugnato sino alla nausea dai maggiori Think Tank del mondo, ovvero che le tasse sostengono la spesa pubblica, è così ora smontato.
Con l'avvento dell'euro ora tutti gli stati d'europa dipendono dalla banca centrale che non si trova in europa ma a basilea(territ.neutrale)...TUTTE le tasse servono per pagere il debito pubbl.e per le spese del governo corrotto! Per le spese di sanità, infrastrutt.ecc i soldi vengono chiesti in prestito alla banca centrale europea, pagati il valore di facciata più il 4 % di interesse....proprio come comprare un auto e pagare anche il noleggio della stessa.
RispondiEliminaCon l'avvento dell'euro ora tutti gli stati d'europa dipendono dalla banca centrale che non si trova in europa ma a basilea(territ.neutrale)...TUTTE le tasse servono per pagere il debito pubbl.e per le spese del governo corrotto! Per le spese di sanità, infrastrutt.ecc i soldi vengono chiesti in prestito alla banca centrale europea, pagati il valore di facciata più il 4 % di interesse....proprio come comprare un auto e pagare anche il noleggio della stessa.
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